È arrivata la prima Business Law School nel Metaverso, frutto di un progetto rivoluzionario firmato ThinkLegal
Game changer sono le due parole che racchiudono al meglio la vocazione e il senso tutto di un progetto come ThinkLegal, nato da chi ha sempre creduto che il futuro serbi il carburante necessario a portare avanti la creme de la creme delle idee. Del resto, se di scoperte ne sono state fatte nel tempo, è tutto merito degli avanguardisti e della loro capacità di proiettarsi oltre la linea dell’orizzonte visibile ai più.
L’idea della prima Business Law School nel Metaverso nasce proprio dallo stesso bisogno di non fermarsi a ciò che è conosciuto e di guardare più in là del proprio naso. Dall’esigenza di modificare lo stato delle cose per assecondare l’esigenza di un cambiamento profondo che interessa il mondo dell’education e che, spesso e troppo a lungo, è rimasto inascoltato.
Con ThinkLegal, dopo anni di studio e analisi, dati e soprattutto ascolto, abbiamo spalancato le porte del metaverso per creare la prima Business Law School. L’obiettivo? Formare i giovani alla pratica del diritto dopo anni di un approccio teorico al limite del paleolitico.
La miccia che ha acceso questa rivoluzionaria idea
Come ho già detto, io credo nell’ascolto e di testimonianze, in particolar modo di giovani, ho avuto occasione di ascoltarne nel tempo. A colpirmi, è stato il confronto con una ragazza che chiamerò Francesca, una brillante studentessa formata da uno dei più rinomati istituti del Paese. La lamentela che Francesca mi portava aveva lo stesso sapore di esasperazione di quello di altre centinaia di migliaia di giovani su LinkedIn e nel mondo: aver studiato per tanti anni su grossi libri ed essere uscita dall’università del tutto impreparata ad affrontare il mondo del lavoro.
Da là, si è accesa la scintilla che ha dato fuoco alle polveri, al mio bisogno di cambiare le carte in tavola in modo drastico e di dare effettivamente a una fetta di mercato ciò che stava disperatamente chiedendo già da tempo senza che nessuno prestasse orecchio a questa invocazione. Avrei dato una preparazione pratica a chi voleva averla e avrei preparato i giovani al mondo del lavoro, finalmente.
Per questo, quando parlo della prima Business Law School nel Metaverso e so di poter fare in nome di ThinkLegal, lo faccio con fierezza e uso il termine game changer. Non soltanto io mi sono sempre posto in maniera differente rispetto al modo canonico di intendere la professione di avvocato, ma ho finalmente l’occasione di farlo all’ennesima potenza e di formare altre persone che, come me, credono che il diritto non debba per forza rivestirsi di un eccesso di formalismi. Del resto, non ho mai fatto mistero di essere quel tipo di professionista che spesso si presenta in felpa agli incontri.
Ad ogni modo, ciò che mi preme in questa fase è puntare sui giovani. L’Italia non si è infatti resa conto che non possiamo permetterci il lusso di perderli.
Un percorso di education incentrato sui giovani
Essere un Paese competitivo significa investire sui giovani: questo è un messaggio che l’Italia non ha ancora capito. Se così non fosse, la c.d. fuga di cervelli non sarebbe una delle realtà più tristi che ci affliggono ancora oggi, dopo che se ne è tanto dibattuto. Invece, sentiamo costantemente notizie di ragazzi italiani di grande talento che ottengono risultati di eccellenza presso istituti stranieri, portando prestigio ai Paesi che hanno saputo accogliere e curare quella preparazione.
L’idea di investire nell’education dei nostri ragazzi è sempre stata una priorità per me. Con la prima Business Law School nel Metaverso, il fine sarà formare un’élite di giovani giuristi cui trasmettere il valore di una formazione ampia, che avrà a che vedere sia con il legal sia con l’imprenditorialità.
Al bando la visione oramai in corso di superamento di un avvocato legato alla toga e alla scrivania che non sa fare business! Nel mondo di oggi, un avvocato deve essere anche un imprenditore e pensare con una mente rivolta al business. Ed è questo che voglio insegnare ai ragazzi della business law school di ThinkLegal. Da qui il nome del corso: legalMBA.
La pratica del progetto della Business Law School nel Metaverso
Un progetto ambizioso comporta una mole di lavoro impegnativa il doppio, a maggior ragione se sei un game changer e il tuo modo di porti è disruptive perché sei costretto a scontrarti con le resistenze circostanti. Di questo, sono stato consapevole sin dall’inizio e, forse, è stata proprio questa consapevolezza a permettermi di andare avanti con ostinazione nonostante le sfide.
Scendendo nel dettaglio, il progetto formativo si struttura su due livelli:
- video lezioni accessibili in qualsiasi momento;
- live e legal clinic nel metaverso.
Con le micro lessons, voglio assicurarmi di fornire ai miei studenti i c.d. essentials e, cioè, le nozioni base di cui ha bisogno per essere immediatamente operativo, per ottenere una risposta semplice e completa alle sue domande.
Con le live e la discussione dei casi affrontati nel metaverso insieme al resto della community, invece, voglio scendere più in profondità e voglio che si venga a creare quel dibattito arricchente che, di fondo, è parte del fascino che sta alla base del diritto – quello un po’ da serie tv americana che appassiona più delle nostre aule di tribunale.
È in questo modo che LegalMBA arriverà a formare i giuristi del futuro, rendendoli i giuristi di oggi e creando un team di professionisti capaci di affrontare il mondo del lavoro con la padronanza delle materie di diritto e la mentalità dell’imprenditore.
Il valore della community all’interno della Business Law School
Un percorso di education non può e non dev’essere un percorso in solitaria, altrimenti il suo valore è destinato a dimezzarsi. Per questo, nel progetto formativo pensato da ThinkLegal, la community assume un ruolo tutto fuorché secondario.
La community è il luogo in cui:
- si scambiano idee e competenze;
- nascono progetti e collaborazioni;
- nascono opportunità lavorative.
Se dovessi definirla in un modo soltanto, direi che la community è la culla del valore dell’intero progetto perché è nelle persone che i dati trovano senso ed è dalle persone che scaturiscono le migliori possibilità di crescita. E, in una realtà come quella del Metaverso che è ancora sconfinata e in continua evoluzione, con la Business Law School miriamo a raggiungere risultati che superano perfino gli orizzonti della nostra immaginazione.
Per citare una frase che piace tanto ai bambini, i massimi cultori dell’abbattimento di schemi e barriere, “verso l’infinito e oltre”.