di Riadi Piacentini
L’effetto della open innovation si propaga non solo ai progetti aziendali che crescono grazie a nuova linfa, ma anche al mindset delle pesone coinvolte, che crescono e si valorizzano.
La notizia che Parmalat, azienda nota più per il crack che l’ha coinvolta, che per la sua nuova vita, abbia lanciato la call per trovare start-up nelle quali investire e grazie alle quali realizzare dei progetti aziendali ha circolato e non poco sui media specializzati e locali.
Le esperienze già maturate, secondo il management nelle recenti esperienze, ovvero da quanto l’azienda ha adottato il modello operativo Open Innovation, siglando una partnership con Le Village di Crédit Agricole: «…ha permesso ai colleghi coinvolti di ottenere, in aggiunta alla propria specializzazione verticale sulla funzione aziendale, anche la possibilità di apprendere competenze trasversali portandoli ad acquisire una conoscenza T-shaped».
La T-shaped knowledge, o competenza a T, è la conoscenza che caratterizza le persone che hanno una conoscenza approfondita di uno specifico argomento o settore, ma che sono dotate anche di know-how trasversali che le rendono più adattabili.
La crescita di queste attitudini nelle persone è un effetto collaterale dell’apertura delle aziende all’innovazione, alla contaminazione e alle diverse combinazioni di #digital, #startup e #innovation.
È certamente un asset su cui puntare.
Fino a poco tempo in questo ambito fa si parlava della necessità di specializzazione, poi si è andati verso l’iper-verticalizzazione, ma per essere un vero player, con carte da giocare, questa non basta.
Come nello sport, scendere in campo sapendo giocare solo un ruolo non fa vincere la partita. Il gioco sarebbe troppo limitato e prevedibile, l’avversario avrebbe vita facile.
Per un professionista che voglia intessere relazioni professionali nel grande e variabile mondo della innovazion non basta essere esperti di IT Law, anzi a volte le tecnologie digitali non sono il punto di avvio.
Spesso le relazioni nascono durante esperienze comuni (penso ad esempio al mio #mba), o davanti a un buon bicchiere.
Per essere i professionisti di questo settore, quelli che aiutano l’impresa ad affrontare il match dell’innovazione, la grande sfida del ripensarsi, bisogna mettere in campo conoscenze ampie, a largo raggio, che offrano una overview e un vantaggio o, quanto meno, non avere dei vuoti di know-how e grande disponibilità a imparare (e a farlo in fretta).
Trasversalità è la parola chiave.