Ogni trasformazione richiede una pianificazione e ogni pianificazione un alto livello di competenza. In mancanza, stai solo brancolando nel buio.
di Riadi Piacentini
Digital transformation: ne hai bisogno ma ancora non lo sai
Nell’ultimo periodo, l’espressione digital transformation dilaga su internet e sui social network. Se ne riempiono la bocca e le tastiere gli influencer, i responsabili della comunicazione, i wannabe Top Voices di LinkedIn ma anche noi avvocati. Alla fine, però, non scendiamo mai nel dettaglio di cosa implichi per un’azienda lanciarsi in questo processo di radicale cambiamento, né si spiega come vada fatto affinché risulti performante.
La realtà è che i mutamenti spaventano, perché implicano andare incontro all’ignoto. Esiste un detto che riassume questa paura dello sconosciuto ed è “Sai ciò che lasci, ma non sai ciò che trovi”, il che è vero. Tutte le volte che ci lanciamo in una nuova impresa non abbiamo idea di cosa aspettarci. Possiamo fare delle ipotesi – o, come si dice in gergo tecnico, delle stime –, ma questo non basta a darci la certezza che tutto andrà per il verso giusto.
Il principio della trasformazione digitale è praticamente lo stesso: l’azienda sa qual è il punto d’arrivo cui aspira e immagina come questo possa avvenire per grandi linee senza sapere, però, se raggiungerà davvero la meta e quanti ostacoli si frapporranno sul suo cammino. E questo fa paura.
La paura, però, dovrebbe fermare un’azienda che voglia lanciarsi nel processo di digital transformation? La risposta è no.
Cosa significa digital transformation?
Digital transformation significa letteralmente trasformazione digitale e indica la progressiva sostituzione di tutte (o quasi) le attività tradizionali di fare business con processi di natura digitale. L’esempio più elementare che si possa fare è stato il passaggio dalla redazione manuale dei documenti all’uso del computer e ai sistemi di stampa istantanea.
L’obiettivo finale è, come suggerisce l’espressione, la trasformazione dell’azienda per dare sempre più spazio a tecnologia e innovazione nell’auspicio di un miglioramento delle attività produttive e amministrative ma anche di un ammortamento dei tempi di esecuzione.
Sebbene la terminologia usata possa far pensare a un mutamento di tipo esclusivamente tecnologico, la verità è che i cambiamenti interessano l’azienda nella sua interezza. A cambiare sono la politica culturale, le modalità creative e organizzative, l’attuazione delle funzioni manageriali. In sostanza, l’impresa cambia assetto e si modernizza, lasciandosi alle spalle vecchi modelli di fare business.
Questo avviene di solito attraverso:
- inserimento di processi di automazione;
- ridisegno dei processi finora utilizzati;
- messa in pari con i nuovi meccanismi della digitalizzazione.
Per riuscirci, posto il fatto che è normale che si presentino delle resistenze, è bene affidare questo compito a un professionista, che prende il nome di marketing technologist.
Marketing technologist job description
Se è tanto cruciale, vorrai anche sapere come si muoverà all’interno della tua azienda questo specialista. Dunque, partiamo dal presupposto che il marketing technologist è una figura ibrida e di recente acquisizione – recente perché la sua necessità è cresciuta con l’avanzare del bisogno di tecnologia all’interno dell’impianto delle imprese.
Il suo ruolo è quello di fare da mediatore tra azienda e cliente e favorire l’incontro tra il marketing e la tecnologia per fare gli interessi dell’una e dell’altra parte. Per riuscirci, sviluppa competenze trasversali che lo pongono in una condizione delicata: quella, cioè, di dialogare con i colleghi dei vari settori senza che il suo intervento venga percepito come un’invasione di campo.
L’obiettivo ultimo è quello di migliorare la customer experience.
Come iniziare un processo di digital trasformation in azienda?
Un investimento in termini monetari non è sufficiente a iniziare un processo di trasformazione digitale. Quindi, se pensavi che bastasse mettere mano al portafoglio per cambiare il tuo business dall’oggi al domani, ti aspetta una delusione. Devi, infatti, sapere che esistono delle attività preliminari all’inizio della digital transformation:
- identificazione degli obiettivi da raggiungere;
- studio delle attività di innovazione tecnologica da mettere in campo;
- valutazione dell’impatto che la trasformazione avrà sull’azienda.
Una volta trovata una risposta a ciascuna di queste domande e fissato il modus operandi che si ritiene più adatto al processo, andranno individuate le figure chiave cui affidare la facilitazione del percorso. Di marketing technologist ne basta uno, ma di manager o executive ne sono necessari tanti quanti i reparti di cui si compone l’impresa. Solo attraverso la collaborazione dei dipendenti – che dovranno sentirsi seguiti e supportati –, infatti, sarà possibile avviare correttamente il processo di trasformazione digitale.
Un esempio di trasformazione digitale
Non bisogna andare troppo lontano affinché si parli di digital transformation in azienda. Lo smart working è un esempio semplice – non da attuare ma da comprendere – di trasformazione digitale. Significa che il business è in grado di mostrare sufficiente flessibilità da mettere i propri dipendenti nelle condizioni di lavorare da casa per una porzione della settimana lavorativa.
Ovviamente, bisognerà fornire gli strumenti affinché ciò avvenga nel pieno delle capacità professionali del singolo in modo da non creare frustrazioni e disservizi a entrambe le parti. Lavoro agile, non disagevole.
Cosa puoi fare per cominciare con il piede giusto?
Il primo ineliminabile passo per creare le giuste condizioni affinché il processo di digital transformation possa realizzarsi è quello di informarsi ed educare se stessi. Partecipare a corsi di formazione sulla trasformazione digitale, a webinar di aggiornamento e mettersi in contatto con professionisti abituati a favorire il percorso di digitalizzazione all’interno dell’ecosistema aziendale incrementa le probabilità di riuscita.
Del resto, non è immaginabile che chi sta al vertice dell’azienda annunci un cambiamento radicale senza essersi prima informato di quali conseguenze si presenteranno, di quali difficoltà potrebbero manifestarsi lungo il percorso e di quali strumenti adottare per risolvere i problemi e trovare soluzioni.
Alla formazione, dovrà seguire un’analisi dell’impatto economico che il processo avrà sul business. È, infatti, importante capire se esistano le risorse materiali per affrontare la trasformazione digitale, oppure se sia preferibile rimandare ad un secondo momento così da reperire i fondi necessari a farlo.
A questo, si aggiungerà la consulenza di un esperto che possa completare le considerazioni che hai fatto finora ed eventualmente integrarle o, addirittura, destrutturarle. Ti verrà mostrato, così, in modo realistico cosa c’è che non va e cosa, invece, funziona e quali siano – se ce ne sono – le strade alternative da imboccare.
Ogni trasformazione richiede una pianificazione e ogni pianificazione un alto livello di competenza. In mancanza, stai solo brancolando nel buio.