Si sente spesso parlare di 231, una brevissima sigla utilizzata sempre più spesso negli ambienti Business-Law, ma di cosa si tratta esattamente?
Nel 2001 a seguito dell’emanazione del Decreto Legislativo n.231, è stato introdotto in Italia un Modello di Organizzazione e Gestione e Controllo delle attività d’Impresa, introducendo anche una nuova forma di responsabilità Amministrativa degli Enti.
Una vera e propria rivoluzione nella gestione e nel controllo dei flussi che di sviluppano all’interno degli ambienti Aziendali.
Il Decreto L.gs. 231 indica le linee guida da seguire se si vuole evitare di incorrere in situazioni pregiudizievoli (quale il verificarsi di fatti penalmente rilevanti) per le Aziende, in termini economici e di immagine, soprattutto tenendo in considerazione il danno che ne deriva dal fatto illecito rispetto a situazioni di investimento, fusione aziendale ecc… (si vuole pensare agli Shakeholders).
Attraverso questa innovazione normativa, gli Enti, possono essere ritenuti responsabili nel caso in cui vengano commessi fatti illeciti nell’interesse o a vantaggio dell’Ente.
di Laura Perrone
A chi si applica la 231?
Con il termine “soggetti” ci si riferisce agli organi che rivestono posizioni apicali all’interno dell’organizzazione aziendale, ma sono compresi anche tutti coloro che sono sottoposti alla direzione e alla vigilanza dei primi.
Lo stesso Decreto non si limita solo a designare le linee guida da seguire, ma menziona anche quali reati sono contemplati e, in base alla gravità del fatto illecito e alla ripercussione che ne deriva, predispone e quantifica la Sanzione (Pena pecuniaria, Interdizione, Confisca ecc…) da applicare.
E’ bene ricordare, che prima dell’entrata in vigore di tale Decreto, le Società non potevano delinquere, o meglio ancora, il fatto illecito veniva commesso ma erano dubbie le modalità di individuazione del colpevole pertanto spesso la responsabilità ricadeva esclusivamente su coloro che rappresentavano l’Azienda.
Adesso, nell’ipotesi di commissione di reato, l’intera Società è chiamata a rispondere e andrà a processo. La responsabilità menzionata dal Decreto è definita come amministrativa, anche se ha carattere prettamente penale, infatti, il procedimento e il giudizio è rimesso al giudice penale.
Per “Enti” si intende Società di Capitali, Società di Persone, Associazioni riconosciute, Fondazioni e Enti pubblici.
I soggetti direttamente coinvolti sono indicati nell’Art. 5, cioè coloro che all’interno dell’organizzazione aziendale, rivestono ruoli e posizioni apicali:
- Legale Rappresentante;
- Amministratore Unico o Delegato;
- Direttore Generale;
- Soggetti sottoposti alla loro direzione e vigilanza.
Quali sono i reati individuati dal Decreto?
Il decreto contiene un elenco sempre più esteso di fattispecie di reato, di seguito ci limitiamo a individuarne qualcuno:
- Falso in Bilancio;
- Delitti Informatici e trattamento illecito di Dati;
- Reati Societari;
- Contraffazione Marchi e Brevetti, alternazione di segni distintivi contraffatti nello stato;
- Delitti contro l’industria e il commercio;
- Reati di abuso di mercato;
- Violazione del diritto d’Autore;
- Reati Ambientali;
- Impiego illegittimo di denaro e beni o utilità di provenienza illecita;
- Reati di Riciclaggio, Contraffazione e Corruzione;
- Corruzione e istigazione alla corruzione tra Privati;
- Razzismo e Xenofobia.
Quali sono i vantaggi del MOG 231?
Un’efficiente organizzazione Aziendale, dipende certamente da una serie di processi di analisi e verifiche che creano una visuale completa sulle condizioni cui versa la realtà Aziendale in esame.
Una buona analisi e mappatura di tutte le aree che compongono l’Azienda, porterà in seguito a redigere un piano organizzativo impeccabile, in grado di escludere o quanto meno di limitare l’impatto dannoso che può derivare dalla realizzazione di un illecito all’interno della stessa.
Ma quali sono quindi i vantaggi derivanti dall’adozione del Modello?
- Miglioramento organizzativo;
- Controllo del rischio;
- Causa esimente nell’ipotesi di realizzazione del fatto illecito;
- Implementazione di sicurezza e legalità in ogni area Aziendale;
- Rating di legalità; l’adozione del MOG comporta un aumento della valutazione e della considerazione anche a livello sociale ed etico (reputation) a cui la legge riserva vantaggi su concessioni di finanziamenti pubblici e altre agevolazioni per l’accesso semplificato al credito bancario.
- Aggiornamento- Informazione e Formazione dei soggetti.
Ma quanto costa attuare la 231 in Azienda?
Inevitabilmente tutto ciò che concerne l’organizzazione aziendale, la redistribuzione dei flussi operativi e ogni singolo meccanismo al suo interno, comporta l’impiego di risorse professionali e quindi l’esistenza di costi.
E’ da premettere che i costi variano in base alle caratteristiche dell’Azienda, le dimensioni, l’Oggetto Sociale ecc… ma preferirei focalizzare l’attenzione su quali costi evita la Società prevenendo il rischio che si verifichi un illecito attraverso l’adozione di un MOG.
Se pensiamo al costo complessivo per riparare un fatto illecito e quindi, costi della sanzione pecuniaria, spese processuali e legali, tempistiche di risoluzione del problema, e la pubblicazione della sentenza, che per numerosi Enti economici rappresenterebbe un danno d’immagine difficilmente sanabile con delle semplici spese, appare inevitabilmente ragionevole optare per una strada di prevenzione efficace e diretta.
“Se credi che un professionista ti costi troppo è perché non hai idea di quanto ti costerà alla fine un incompetente” o per meglio dire nel nostro caso, “…quanto ti costerà alla fine farti trovare impreparato”.
Una scomoda verità che soprattutto in ambito aziendale, rappresenta verità assoluta perché farsi trovare impreparati è spesso molto più doloroso e dannoso finanziariamente, pertanto, non esiste investimento migliore della prevenzione, che in questo caso, assume il nome di modello 231.