Come abbiamo già visto in un precedente articolo relativo al legal design, il linguaggio giuridico chiaro sarà uno strumento necessario per gli avvocati e i giuristi che intendono rendere la legge più intelligibile, divulgare il diritto in modo da potenziarne la comprensione e la memorizzazione dei concetti chiave e divulgare i contenuti e le potenzialità dei testi giuridici. L’utilizzo di un linguaggio giuridico chiaro, piaccia o no, sarà in futuro IL fil rouge capace di legare la piena soddisfazione delle aspettative dei consumatori (che agiscano in quanto imprenditori, multinazionali, cittadini) alla piena trasformazione degli esperti di diritto, ai quali il mondo di oggi richiede ad alta voce una nuova visione trasversale e pragmatica delle questioni legali.
di Daisy Boscolo Marchi
Gli esperti di diritto sono pronti a parlare di (e con) empatia?
La domanda è provocatoria, ma non è così difficile ammettere che per anni gli avvocati e gli esperti di diritto abbiano trovato una sorta di protezione caratterizzata nell’utilizzo di formulazioni tecniche, latinismi, discorsi ampollosi o ancora ritualismi.
Non è un’accusa o una critica, si tratta di un dato di fatto derivante dalla percezione che tutti avevamo della figura legale, quale lontana, tecnica e in qualche modo scollegata dalla vita quotidiana.
Questa percezione viene sicuramente scombussolata dalla rapida ascesa tecnologica che ha influenzato tutti i settori: gli sviluppi sociotecnici indotti dall’IT, l’uso di algoritmi o l’intelligenza artificiale hanno modificato le pratiche e gli usi del diritto, facendo emergere da questa intersezione tra tecnologia e diritto un insieme di pratiche che mirano a riappacificare la legge ai suoi utenti.
Trasparenza e informazione alle persone: chiave di volta per un leale trattamento delle questioni legali
In un mondo che mi piace definire “contaminato”, le discipline interagiscono tra loro, si influenzano reciprocamente, l’interconnessione diviene la regola. Ecco che per essere interconnessi, serve empatia, intesa come capacità di comprendere lo stato d’animo di un’altra persona, in modo immediato senza dover per forza passare per un’articolata comunicazione verbale.
Scrivere atti legali e comprendere le necessità del proprio interlocutore sono due abilità diverse e c’è ancora troppo spesso una reale difficoltà di comunicazione da parte degli esperti di diritto. Quante volte, infatti, un avvocato scrive e invia una consulenza legale al suo cliente e viene immediatamente richiamato per una richiesta di spiegazione orale quando il cliente non ha nemmeno letto l’intera consultazione? Quante volte a seguito di una consulenza legale viene richiesta una versione più sintetica composta da una o due pagine di concetti chiave da presentare agli organi di gestione di una società durante un processo decisionale? Allo stesso tempo, ci si può anche interrogare sull’interesse di un contratto lungo e tecnicamente perfetto se chi lo applica non comprende gli obblighi che ne derivano, o sull’efficacia di una consulenza legale in ambito di private equity se per il destinatario la soluzione operativa non è immediatamente evidenziata. Insomma, se ignorantia lege non excusat, oggi il dovere principale degli esperti di diritto è proprio quello di trovare tecniche efficaci per spiegare le soluzioni legali ai clienti e consentire loro di appropriarsene e il linguaggio legale chiaro sicuramente è una di queste. Il linguaggio semplice è un linguaggio di facile comprensione e incorpora gli obiettivi di intelligibilità e leggibilità nella sua definizione. Ciò che può essere compreso, facilmente afferrato, è intelligibile. Ed è leggibile ciò che può essere letto rapidamente, facilmente comprensibile e ben memorizzato. Scrivere in modo leggibile significa concentrarsi sul lettore e pensare a ciò che sa e non sa e a ciò che si aspetta di leggere. Il giurista insomma, dovrebbe pensare prima di tutto in termini di comune cittadino.
Il linguaggio chiaro trae le sue basi da diverse discipline:
• Comunicazione: ovvero lo sviluppo di messaggi da trasmettere secondo le esigenze del pubblico;
• Psicologia: padronanza del linguaggio non verbale, delle percezioni dietro le parole;
• Linguistica: identificazione dei vari livelli linguistici, dei termini obsoleti o con doppio significato.
I vantaggi di un linguaggio legale chiaro
Un linguaggio giuridico chiaro consente al cittadino, al cliente, alle aziende (insomma, al sistema sociale):
• Di trovare facilmente le informazioni;
• Di poter leggere velocemente un testo giuridico anche se complesso;
• Di comprendere le informazioni;
• Di memorizzare facilmente i concetti chiave;
• Di facilitare le interazioni tra avvocati, giuristi, clienti e giudici e quindi promuovere la fiducia nel sistema giudiziario e la possibilità di risolvere la controversia più rapidamente;
• Di riformare la pratica del diritto aderendo al movimento per la giustizia partecipativa dove il cliente cerca, con il suo avvocato o consulente di trovare la soluzione adeguata alla sua controversia. Questo diminuisce il rischio di conflitti e aumenta la soddisfazione del cliente;
• Di apprezzare la competenza e l’acquisizione di competenze trasversali rilevanti da parte dell’esperto in diritto: un buon avvocato o consulente per essere efficiente, deve essere anche un educatore del suo cliente. Dal punto di vista commerciale, questo approccio promuove anche l’acquisizione e la fedeltà dei clienti;
• Di democraticizzare l’applicazione delle norme di legge o di etica, in particolare nell’area della conformità, poiché l’istruzione e la divulgazione sono essenziali per incoraggiare alcuni comportamenti.
Spunti concreti nell’applicazione del linguaggio giuridico chiaro
Per prima cosa, c’è da sottolineare che il metodo del linguaggio legale chiaro si basa su 5 principi fondamentali:
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Mettere le informazioni principali sempre prima dei dettagli
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Strutturare le informazioni in modo schematico e chiaro
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Scrivere in modo conciso, senza perdere precisione
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Rivolgersi direttamente al lettore
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Scegliere le parole giuste, se possibile dei sinonimi rispetto ai termini giuridici di nicchia e troppo tecnici
Oltre a questi 5 pilastri, i principi e i concetti di design e neuroscienze sono complementi interessanti per semplificare il linguaggio giuridico e consentirgli di aumentare ulteriormente la sua efficacia e rilevanza.
Design
Uno dei principi fondamentali del design è l’essere human centric, costruito dunque in base alle esigenze dell’utente. Un linguaggio chiaro e una comunicazione netta pongono l’utente al centro del processo di progettazione e rispondono in modo mirato e pertinente alle sue aspettative. Va sottolineato come un linguaggio semplice possa anche rendere l’utente più autonomo e informato, capace di sviluppare riflessi e sensibilità sulle tematiche giuridiche da affrontare con il proprio consulente. Per un esperto di diritto, non c’è nulla di peggio di un cliente passivo. Ad esempio, prima di rispondere a una richiesta legale tramite posta elettronica, è interessante chiedersi: chi è l’utente? Qual è la sua comprensione della questione legale? Come suscitare il suo interesse rispetto alla questione legale in oggetto? Quale comportamento vogliamo indurre in lui? Possiamo evidenziare graficamente ed efficacemente i punti chiave per coinvolgere il cliente nella fabbricazione della soluzione/strategia? L’uso di schemi, colori, brevi manuali con esempi concreti è una tappa fondamentale nel processo di educazione di cui abbiamo già parlato precedentemente.
Neuroscienze
Le scienze comportamentali hanno ampliamente provato il collegamento diretto tra chiarezza e capacità di attirare l’attenzione e quindi capacità di convinzione. Siamo esseri umani ed in qualsiasi situazione, il cervello umano cerca di utilizzare scorciatoie mentali, ad esempio quando vogliamo farci un’opinione rispetto ad un nuovo testo appena letto. Quindi, più chiaro è il testo, più sono presenti stimoli grafici e cromatici e più l’individuo potrà essere coinvolto, informato e poi convinto.
Le idee jolly
• Rassicurare il pubblico che la consulenza legale fornita è concepita per soddisfare le loro esigenze: qualsiasi cambiamento provoca uno stato di “paura” e diffidenza;
• Integrare la consulenza legale nei processi esistenti: in particolare, in ambito aziendale, adattarsi al contesto presente per accompagnare il cambiamento (senza imporlo);
• Evitare il sovraccarico di informazioni e l’incertezza: il cervello ha i suoi limiti e il sovraccarico di informazioni interferisce con le nostre capacità di pensiero.
Il linguaggio giuridico chiaro promuove un approccio collaborativo alla pratica del diritto, semplifica e accelera i rapporti commerciali e finanziari. Nell’ambito del settore pubblico può essere utilizzato già in ambito scolastico per far comprendere fin dalla tenera età la forte relazione tra diritti, evoluzione scientifica e crescita economica. In coppia con il legal design, accompagna perfettamente la trasformazione degli esperti in diritto e la loro nuova visione trasversale e pragmatica delle questioni legali. Unito alla padronanza delle soft skills, sarà una vera arma per consentirle di essere un partner strategico per i propri clienti e di far fronte con agilità ed efficienza ai grandi sconvolgimenti che attualmente si trova ad affrontare il mondo legale.