Dopo la battuta d’arresto che ha caratterizzato il primo semestre 2020, l’industria europea del private equity è oggi pronta a finanziare la ripresa dell’intero continente europeo, con un occhio di riguardo alla sostenibilità ambientale e alla trasformazione digitale.
Di Francesca Benedetti
Una panoramica dell’industria del Private Equity europeo nel 2020
Dati alla mano, il settore del private equity non è mai stato così resiliente. Con un totale di €88 miliardi investiti in oltre 8.000 aziende europee e con 4.179 deal chiusi per un ammontare di €449 miliardi1, la natura a lungo termine del modello di business di questa asset class ha dimostrato la propria solidità in risposta a massicci shock sistemici e confermato la propria attrattiva come opportunità di investimento agli occhi degli investitori istituzionali.
Dando prova di affidabilità e protezione nei confronti delle imprese di tutte le dimensioni e tipologie, inoltre, a chiusura del 2020 sono stati capitalizzati ulteriori €26 miliardi di follow-on equity investments, ossia investimenti addizionali nel capitale di rischio di un’impresa già partecipata dallo stesso investitore.
Volgendo invece lo sguardo allo stadio del comparto M&A, il 2020 è stato caratterizzato da molteplici mega-deals, con un incremento del 30% in numero in senso assoluto e del 65% in termini di controvalore rispetto al 2019. Nello specifico, si possono annoverare 13 transazioni con dimensioni superiori a €2,5 miliardi, per un totale complessivo di €74,2 miliardi.
Infine, le operazioni nel comparto IT hanno proseguito il loro trend di crescita, salendo dal 20,5% al 25,9% in termini di volume, dal 19,6% al 21,7% in termini di valore e assestando i multipli EV medi delle operazioni a 10,2 volte l’EBITDA.
Prospettive per il 2021: il Private Equity per crescere in modo sostenibile
Mentre una dirompente crisi aziendale si diffonde a macchia d’olio in tutto il continente europeo, il Private Equity spicca come necessario strumento finanziario di lungo termine a sostegno di aziende alle prese con ingenti importi di debito che pesano sui bilanci. Il primo trimestre 2021 ha infatti consolidato il trend di crescita dello scorso semestre, enfatizzando inoltre il coinvolgimento attivo di professionisti specializzati nelle ristrutturazioni aziendali o nel rilancio di singole divisioni interne al fine di rimettere un’azienda sulla strada del successo
Secondo PitchBook, la vitalità degli investitori di Private Equity, trainata dalla ripresa economica, dalla dry powder dei fondi di investimento e dall’inflazione attorno allo zero che ha mitigato i tassi di interesse sul debito, raggiungerà un nuovo massimo di oltre €480 miliardi entro la fine del 2021.
A conclusione, le maggiori opportunità di M&A waves in settori strategici quali quello dei servizi finanziari, dell’energia, del tech e dell’health care apriranno le porte a una “doppia transizione”, ossia una crescita europea sostenibile che, anche grazie al supporto della finanza pubblica, si concentrerà nella transizione ecologica e nella leadership digitale dell’interno continente.
[ 1 ] – Report European Private Equity Breakdown 2020